5 notti nel Bella Hotel con prima colazione, 2 green fee (GC Arzaga e Gardgolf) e una cena in un ristorante del nostro programma culinario.

La bellezza della sontuosa villa del XV secolo, attuale sede della Club House, nonché del resort 5 stelle risalente al 1998 è travolgente. I due campi da golf, altrettanto sensazionali, sono frutto del genio di due grandi nomi internazionali: Jack Nicklaus II, figlio del “Golden Bear”, è l'autore del percorso a 18 buche, mentre le 9 buche sono state disegnate da Gary Player. Due percorsi molto diversi tra loro: Player ha saputo ricreare un link scozzese con bunker piccoli e profondi, piazzati come trappole in punti strategici, mentre il progetto di Nicklaus Jr è tipicamente americano, con fairway larghi che richiedono un gioco potente, senza penalizzare troppo i piccoli errori. Molto pittoresco il tee della buca 18, con vista panoramica a 360 gradi. Dopo la partita, non perdetevi la cucina gourmet della Club House, in sala o in terrazza. Quindi, rotta verso la Spa per piacevoli momenti di relax. Percorso: 18 buche, par 72, 6410 metri Architetto: Jack Nicklaus Caratteristiche di gioco: Ideale per tiri lunghi, con ampi fairway, bunker profondi, percorso a ostacoli Percorso: 9 buche, par 36, 3027 metri Architetto: Gary Player Caratteristiche di gioco: a immagine di un link scozzese, collinare, green alti, bunker profondi, richiede un gioco strategico. Giocare ad Arzaga è un'esperienza unica: il percorso Jack Nicklaus II è molto divertente e corretto, perdona i piccoli errori, ma non è banale e nemmeno semplice. Al contrario, alcuni ostacoli si trovano in punti difficili e puniscono severamente. Le buche 9 e 18 valgono da sole il green fee: entrambe molto belle da giocare, finiscono sotto l'imponente villa in cui si trova la clubhouse. In definitiva, un percorso da non perdere! Le 9 buche disegnate da Gary Player sono completamente diverse: trappole ovunque, greens difficili da leggere e per lo più protetti da bunker. Tuttavia, o proprio per questo, è un piacere di gioco unico ed emozionante. Attenzione al primo colpo in buca 1, un dogleg a destra!

La storia del Gardagolf, nelle immediate vicinanze del lago da cui prende il nome, inizia nel 1986 grazie alla lungimiranza dei suoi promotori: la scelta di un terreno adatto – i 110 ettari della storica tenuta della famiglia Omodeo dominati dalla splendida villa che oggi funge da club house – con un microclima mite e temperato che permette di giocare anche nei mesi più freddi. Ideato dallo studio di architettura inglese Cotton, Penninck, Steel & Partners, sono state prima inaugurate 18 buche (campi Rosso e Bianco), per poi essere estese a 27 (campo Giallo) quattro anni dopo. Le qualità tecniche del campo sono state immediatamente riconosciute a livello internazionale: si è disputato qui il Ladies Italian Open nel 1990, vinto dalla belga Florence Descampe, seguito da due memorabili edizioni del Men's Italian Open, nel 1997 e nel 2003, in cui hanno trionfato rispettivamente lo svedese Mathias Gronberg e il tedesco Bernhard Langer. La buca più memorabile? Probabilmente la Buca 2 sul campo Rosso, un par 3 di 145 metri: è una buca esteticamente piacevole, in pendenza e tortuosa, con cespugli fioriti e cipressi svettanti. Con la sua bellezza, questa buca mira a distrarre e spesso ci riesce. Si tratta di un errore enorme, perché anche se non è molto lunga e la discesa la accorcia ulteriormente, il green è volutamente stretto e il lago che la difende è piuttosto grande. Non mancano al green dei pendii insidiosi, tutti verso il lato destro, e l'acqua. Percorso: 18 + 9 buche, Par 72/36, 6055/2798 metri Architetti: Cotton, Pennink, Steel & Partners Topografia: Molto collinare con grandi ostacoli d'acqua.Particolarità: i tiri lunghi non sono consigliati. Un gioco “breve” e ponderato, si consigliano colpi controllati. Il golfista e le sue capacità sono messe alla prova. I green in pendenza, i fairway collinari con discese significative, la brezza del lago e la notevole lunghezza ne fanno uno dei percorsi più difficili d'Italia. Una buona concentrazione, strategia ed esperienza sono essenziali. Giocare qui con un handicap è una sfida. Un suggerimento: sulle buche 1,2, 6,8,13 e 18 cercare di evitare i putt in discesa. Se non avete il controllo di un Jordan Spieth, uscire di gara con due putt è un rischio molto concreto.