4 notti al Bogogno Golf Resort con prima colazione più 2 green fee GC Bogogno e GC Alpino di Stresa)

Se farete sosta al Golf Club Bogogno in una giornata limpida, non dimenticherete questo spettacolo tanto facilmente. Lo stupendo panorama e il massiccio del Monte Rosa, imponente all'orizzonte, valgono di per sé una visita. Terzo Golf club più antico d'Italia con 36 buche (e secondo più antico del Piemonte), Bogogno è stato inaugurato nel 1996 e completato nel 2000 con le ultime modifiche. Strategicamente ben posizionato, il club è raggiungibile sia da Milano che da Torino in un'ora di macchina. Per chi preferisce pernottare, l'hotel vi aspetta direttamente sulla buca 9 del percorso “Del Conte”. Quest’ultimo è piuttosto piatto, ma presenta molti rischi legati all’acqua, difatti dei laghetti si affacciano su ben 13 buche. Il percorso “Bonora” invece richiede ambizione sportiva, poiché è decisamente collinare e presenta ostacoli d'acqua su quasi tutte le buche. Entrambi sono frutto della penna dell'americano Robert von Hagge. Per finire ricordiamo la clubhouse, esattamente al centro tra i 2 percorsi da golf. L'architetto francese Francois Spoerry ha creato qui un capolavoro dalle linee chiare e dallo stile country. Con la sua grande vetrata frontale e i suoi bei saloni, non chiederete di meglio che rimanere qui e rilassarvi. Percorso “Del Conte”, Par 72, 6206 metri Topografia: Piatto Architetto: van Hagge Caratteristiche di gioco: Fairway alti e relativamente stretti Due campi da golf sicuramente da giocare almeno una volta. Il design del percorso “Bonora” è un capolavoro ed è particolarmente adatto ai golfisti con handicap medio-bassi. Dal primo tee shot all'ultimo colpo sul green della buca 18 (un par 4 con ostacolo d'acqua frontale), incontrerete una serie di insidie e difficoltà che vi metteranno a dura prova. Particolarmente degni di nota sono i cinque par 5, ognuno con ostacoli in luoghi tattici. Questo è un vero test per la vostra strategia di gioco. Il percorso”Bonora” ha un vero e proprio carattere da Ryder Cup quando si gioca dal tee bianco. Un po' più facile, ma non meno emozionante è il percorso “Del Conte”. Molto insolita è la sequenza delle buche da 12 a 15. Qui ci sono tre par 5 con un par 3 in mezzo (buca 13) e molti giocatori approfitteranno di queste 4 buche per rialzare il loro punteggio.

Tra i campi da golf intorno al Lago Maggiore, il più antico è l’Alpino di Stresa, sulle colline sovrastanti la città più famosa della zona. Da questa posizione strategica, la vista si perde sulle Alpi e sul lago. Con solo 9 buche, il progetto fu completato nel 1924 da Peter Gannon. Una particolarità: essendo l’architetto mancino, il percorso segue questa logica. Francesco Pasquali completò poi il progetto di Gannon e nel 1925 vinse addirittura il primo Open d’Italia, seguito da altre due edizioni.Il tracciato corre in senso orario e la parte sinistra è la più impegnativa, spesso con fuori limite. Nonostante i 700 metri di dislivello, solo le buche 1, 3, 4 e 9 sono collinari. Nel complesso è un percorso breve ma abbastanza difficile, con fairway stretti, molti alberi, green veloci e protetto da bunker. In compenso, non troverete mai un bunker sui fairway, né alcun ostacolo d’acqua. Dettagli tecnici Percorso : 9 buche, Par 69, 5397 metri. Architetti: Pietro Gannon, Francesco Pasquali Topografia: collinare Caratteristiche distintive: i green non sono così visibili alla rimessa in gioco. Commenti dei professionisti Con quasi 100 anni di storia, l’Alpino di Stresa offre un percorso divertente con ripidi pendii, dove la precisione è molto più necessaria della forza; 9 buche da giocare in punta di piedi, e attenzione ai fuori limite sempre sulla sinistra!